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Protocollo OASI nasce dall’idea di sei menti, sei professioniste, sei donne che hanno deciso di ripensare al trattamento dei disturbi dello spettro autistico. Rispetto a tale tematica, sono diversi gli interventi che oggigiorno vengono proposti ai genitori appena ricevono la diagnosi. A quel senso di smarrimento, confusione e paura, si associa poi la domanda: e ora cosa devo fare? A questa, poi, conseguono ricerche su internet, dubbi e incertezze che aumentano.

Il tutto nasce in una Riunione d’Equipè in cui ci trovavamo a discutere di un caso di un bambino di tre anni che una di noi (con formazione Aba) aveva preso in carico. Il bambino in questione stava iniziando parallelamente l’iter diagnostico in un ospedale pubblico dove sicuramente avrebbe ricevuto diagnosi di Autismo. I genitori stavano quindi per ricevere una delle Diagnosi che più spaventa.

Abbiamo quindi cominciato a ragionare secondo gli approcci che ognuna di noi ha studiato e continua a studiare. Siamo partite proprio dal termine “diagnosi” e sul significato di altre parole chiave. Nel lavoro di Equipè quando ti ricavi degli spazi mentali in cui far entrare il pensiero dell’altro non è sempre facile. Ognuna di noi sposa una tecnica non solo perché l’ha studiata ma perché probabilmente è vicina al suo modo di essere o forse molto lontana e proprio per quello è stata scelta. Con nostra grande sorpresa siamo riuscite ad integrarci con approcci apparentemente lontani tra loro. Abbiamo quindi pensato che quella potesse diventare una prassi di lavoro. Il confronto costante su un caso accogliendo sguardi diversi.

Siamo partite da:

  • La Terapia Cognitivo Comportamentale, considerata attualmente uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici. Essa aiuta le persone a diventare maggiormente consapevoli dei propri pensieri e delle proprie interpretazioni del mondo, e a correggerle.
  • L’ABA, ovvero l’analisi del comportamento applicata, che prende in considerazione gli antecedenti del comportamento in esame, le conseguenze del comportamento e il contesto in cui il comportamento si verifica.
Per poi integrare con:
  • La Pedagogia Relazionale del Linguaggio (PRL), che permette di riflettere su come si stabilisce, in una terapia, una relazione con un bambino e il suo contesto sociale. Obiettivo della PRL è permettere al bambino di esprimere il proprio desiderio di comunicare in assenza di una comunicazione adeguata.
  • Il Modello Denver per l’intervento precoce (ESDM), destinato a bambini in età prescolare e realizzato in collaborazione con i genitori; è uno strumento riabilitativo che si basa sugli interessi e le inclinazioni di ogni bambino per favorire la comunicazione e l’interazione, focalizzandosi su tutti i domini e sui suoi bisogni specifici.
  • Il Modello DirfloorTime è un modello multidisciplinare che lavora su attenzione, regolazione emotivo-comportamentale, salute mentale, processazione sensoriale, sviluppo motorio e linguaggio con il coinvolgimento attivo dei genitori nella terapia. Tale modello riconosce l’importanza di esperienze affettive significative e della relazione come cornice di sviluppo della persona: la relazione genitore bambino è al centro dell’intervento e i genitori sono attivamente coinvolti nell’intero piano di trattamento quali relazioni di riferimento per lo sviluppo del bambino.

Perché proprio OASI? Come avrete ben capito, si tratta di un acronimo: Osserva con attenzione ciò che ti circonda, Ascolta l’altro in modo attivo, percepisci i suoi bisogni, pensieri, desideri. Sintonizzati con essi e con il suo vissuto ed Integra le tue conoscenze con quelle di altri, al fine di guardare in un modo unico e speciale l’Autismo.

Cosa contraddistingue il Protocollo OASI? Il Protocollo è stato modellato con l’idea di fornire un approccio integrato e strutturato in linea con i bisogni e le necessità del bambino e della famiglia: per fare questo non si può “sposare” un solo approccio, verranno quindi integrati gli approcci esistenti al momento in tema di disturbi dello spettro autistico ma più in generale per i disturbi del neuro sviluppo.

Noi siamo pronte ad iniziare questo Viaggio insieme, e voi?

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